Bellator, l’incredibiel carriera di Manuela Marconetto

Vive e lavora a Londra dove si allena al British Top Team del mitico Brad Pickett ma è italianissima ed a Bellator Milano il prossimo 29 ottobre affronterà la connazionale Chiara “Beasty Barbie” Penco (7-3) nei Pesi Paglia. Stiamo parlando di Manuela Marconetto (3-1) “The Butcher’s Daughter” (la figlia del macellaio, soprannome dovuto alla professione del padre NDR). Nata a Torino nel ’90 si è trasferita a San Remo a 21 anni dove ha avuto il suo primo contatto con gli sport da combattimento disputando da dilettante una decina di match di K1. Dopo un breve soggiorno a Roma 6 anni fa si è trasferita nel Regno Unito, prima nel Galles e successivamente a Londra dove ha iniziato la sua carriera nelle MMA. Una vita movimentata che Manuela ci ha raccontato in questa intervista.

“Le MMA le ho scoperte quando mi sono trasferita in Galles 6 anni fa – ci racconta – capitando in una palestra dove si teneva un corso per amatori. Mi sono piaciute subito ma mi allenavo solo 2 volte alla settimana perché non era un team pro e soprattutto io ero venuta qui per lavorare. Più precisamente frequentavo la scuola per croupier. La mia idea era di diplomarmi e di imbarcarmi poi sulle navi da crociera per poter girare il mondo. Quando però mi ha preso la passione per le MMA ho deciso di cambiare totalmente strada. Mi sono trasferita a Londra perché qua ci sono i migliori team del Paese, ed ho anche cambiato orizzonte professionale. Sono diventata prima personal trainer, poi ho preso un diploma da massaggiatore e adesso sto facendo la scuola da osteopata. In parallelo porto avanti la mia carriera da fighter”.

Una carriera singolare la tua. Leggendo i data base internazionali si vede che hai un record di 3-1 sia da pro sia da dilettante ma con match disputati in alternanza tra pro e amateurs il che è davvero inusuale. Hai poi finito tutti i tuoi combattimenti ai punti e le tue 2 sconfitte non sono state all’unanimità. Il risultato di tutto questo è che adesso sei in striscia vincente da 6 match. Come si spiega tutto questo?

“Come dicevo prima quando ho cominciato in Galles mi allenavo solo 2 volte a settimana ma nonostante questo dopo soli 3 mesi mi hanno fatto debuttare da dilettante a Cage Warriors contro un’atleta che aveva già 4 match. Nonostante questo gap d’esperienza persi per Majority decision. Dopo quel match, avendo combattuto nella più importante promotion inglese, mi è arrivata una chiamata dall’Italia per un match da pro contro Roberta Zocco, anche lei molto più esperta di me dato che aveva già fatto diversi match e vinto anche il titolo italiano Shooto. Ho perso nuovamente e sempre per Majority decision. Dopo quell’esperienza mi sono fermata per un anno e quando poi mi sono trasferita al BTT per ricominciare ad allenarmi seriamente mi hanno detto di ricominciare come dilettante perché non avevo abbastanza esperienza per combattere da pro. Son tornata in gabbia nel 2019 ed ho vinto 2 match in 2 mesi ma poi è arrivato il lockdown e son rimasta ferma più di 2 anni. Un anno fa sono tornata a combattere ed ho vinto il titolo dilettanti in Cage Warriors, a quel punto con i miei coach abbiamo deciso che era il momento di tornare tra i pro”.

E tra gennaio e luglio hai combattuto e vinto 3 volte, in media ogni 3 mesi, un ritmo elevato per un pro…

“Si e sono state tutte e 3 chiamate in short notice. Solo nell’ultimo match, quello contro la McCormack ho avuto 4 settimane di preavviso e questo con la Penco sarà il primo match della mia vita in cui ho fatto un vero e proprio camp di preparazione. Il motivo di quelle scelte era che a 32 anni avevo bisogno di costruirmi un record per puntare in alto e direi che ha pagato visto che è arrivata la chiamata da Bellator”.

Sicuramente conosci bene la Penco, come vedi questo match? Ti da fiducia l’aver battuto la McCormack che è stata l’ultima atleta a sconfiggere Chiara?

“La Penco è un’avversaria forte e con un bellissimo score, ha un ottimo striking ma è brava pure nel grappling, e considerando che anche io sono una fighter well rounded il match potrà prendere qualunque direzione. Non do molto peso invece al confronto con la McCormack perché loro 2 si sono affrontate 2 anni fa e in 2 anni un fighter può cambiare tantissimo”.

Fonte: Bellator.it

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