PetrosyanMania Gold Edition – Giorgio Petrosyan regala emozioni

Giorgio Petrosyan è umano?

La domanda ad effetto che riecheggia in uno spot che vede protagonista proprio l’italo-armeno ci sembra l’incipit ideale per iniziare il racconto dell’ultimo capitolo di PetrosyanMania andato in scena sabato 1 febbraio all’Allianz Cloud di Milano.

Giorgio Petrosyan ha fatto, in fondo, quello che ci si aspettava: vincere. Ma è il modo in cui l’ha fatto a ricondurci alla domanda. Perché il Petrosyan visto contro Gaetan Dambo è stato qualcosa che stride con il concetto di umano. E poi perché lo ha fatto dando l’impressione di non spingere nemmeno troppo sull’acceleratore.

Un atterramento con conteggio al pronti via. Un altro atterramento nel terzo round. Una severa lezione nel quarto round prima di lasciarsi andare ad una gestione robotica (non a caso ancora una volta torna la famosa domanda) nell’ultima ripresa. Insomma, se Petrosyan voleva regalarci qualcosa di davvero speciale nella sua unica uscita in Europa del 2020, non si può dire che non ci abbia accontentati. Al resto ci hanno pensato il blasone e l’emozione palpabile in tutto il palazzetto nel vedere all’opera il migliore al mondo nella sua categoria. Chapeau.

A contribuire allo spettacolo della serata milanese ci hanno pensato poi anche gli altri match nel quale si sono contraddistinti diversi talenti.

Uno di questi è sicuramente Mattia Faraoni che ha demolito il tedesco Rinor Latifaj. Le istantanee che porteremo con noi nel libro dei ricordi di PetrosyanMania Gold Edition sono la ginocchiata velenosa nella seconda ripresa che ha mandato al tappeto Latifaj e il saggio di tecniche messe in scena nei round successivi nei quali Faraoni ha sviscerato tutto il suo repertorio. Dal calcio girato al calcio ad ascia, fino ad arrivare a delle combinazioni pugilistiche di alta scuola. Faraoni ha deliziato i presenti lasciando nell’aria il desiderio di rivederlo combattere al più presto.

Emozioni e finale a sorpresa invece nel co-main event della serata. Da una parte il campione del mondo ISKA degli 85 kg Alexandru Negrea, dall’altra lo sfidante Reda Ougdou. Un match sostanzialmente lineare con un Negrea abile a controllare la contesa come era nelle aspettative. Nel secondo round però il colpo di scena: incalzato e messo in difficoltà durante uno scambio, Ougdou si è inventato dal nulla una ginocchiata saltata al mento che gli ha permesso di spegnere la luce a Negrea e di strappargli la cintura.

Questi gli altri risultati della main card:

Wilson Costa ha battuto Mirko Flumeri per decisione unanime.

Martine Michieletto ha battuto Laura De Blas per decisione unanime.

Mattia Solarino ha battuto Eder Lopes ai punti.

Francesco Moricca ha battuto Manolo Zecchi ai punti.

 

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