Gervonta Davis domina senza sforzi. Ryan Garcia si dimostra un flop (ANALISI E VIDEO)

Si può dominare un match pur non disputando la prestazione della vita? La risposta è affermativa soprattutto se ti chiami Gervonta Davis e, ancor di più, se il tuo avversario non si rivela assolutamente all’altezza come Ryan Garcia.

Ma partiamo dal principio e cioè dall’attesa spasmodica per un match costruito molto di più sui social che sul reale valore dimostrato negli anni sul ring.

La narrativa della sfida fra due imbattuti artisti del KO infatti ha funzionato soprattutto sul pubblico degli occasionali, ovvero tutti quei fan letteralmente scatenati all’idea di assistere a quello che veniva definito come “il match dell’anno”.

Niente di così negativo, sia chiaro. Ben vengano la pubblicità e l’accensione dei riflettori sulla nobile arte. Ma coloro i quali hanno sempre seguito la boxe nella sua accezione più classica, quella fatta di osservazione e di reali valori espressi sul ring, non possono non aver fatto un sorriso davanti ai pronostici che davano una minima chance di vittoria a Garcia.

Fra le sedici corde ovviamente tutto può succedere e la storia è piena di episodi in grado di sovvertire ogni logica. Ma il divario fra i due atleti alla vigilia era davvero troppo ampio per non accorgersi che sul ring di Las Vegas sarebbe andato in scena un match a senso unico.

E così di fatto è stato, con l’aggravante paradossale che Davis non ha fatto praticamente nulla per imporsi. Sin dalla prima ripresa infatti “Tank” si è limitato a rimanere nel raggio d’azione a lui più congeniale, colpendo con il sinistro in sporadiche ma allo stesso tempo proficue offensive.

Il primo shock alla seconda ripresa, quando al primo affondo Davis ha atterrato Garcia con un sinistro al volto. Il primo shock ovviamente per gli occasionali. Il primo sorriso invece per tutti gli altri.

Poi il copione è ripreso come se niente fosse, quasi a voler prolungare una storia in cui tutti, adesso finalmente sì, avevano cominciato a fiutare il finale.

Garcia infatti ha continuato a cercare soluzioni che non appartengono suo arsenale, per poi rifugiarsi nel suo proverbiale gancio sinistro. Davis, dall’altra parte, lo ha addomesticato a distanza, passando sotto i colpi e girandogli all’esterno. Un gioco nel quale Gervonta è apparso a tratti divertito, sorridendo a destra e a manca ai tanti vip presenti a bordo ring.

E a nulla è servita la sfuriata d’orgoglio di Garcia nella sesta ripresa. In quella successiva infatti Davis ha finalmente deciso che era arrivato il momento chiudere la contesa e con un body shot mancino ha fatto calare il sipario.

Uno di quei colpi con cui Garcia si divertiva a far soffrire qualche malcapitato amico munito di corpetto facendo milioni di visualizzazioni su TikTok. Peccato che quando su un ring vero si è trovato dall’altra parte, questa volta è stato lui a doversi inginocchiare dolorante e senza fiato.

Insomma: match dell’anno sì, ma solo per i numeri fatti registrare in termini di visibilità. Le sfide storiche nel pugilato sono altre e guai a fare paragoni.

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