Devin Haney, quando il trash talking fatto male sfocia in razzismo

Le recenti frasi di Devin Haney in merito ad un presunto match con Vasyl Lomachenko hanno fatto il giro del mondo.

Ecco nel dettaglio quanto dichiarato dal 21enne durante l’intervista con SportsTv:

“Non perderò mai con un ragazzo bianco in vita mia. Non mi interessa se non è corretto dirlo. Nessun ragazzo bianco può battermi in nessun giorno della settimana. Se combatto con un ragazzo bianco dieci volte, lo batterò dieci volte”.

Poco dopo il pupillo di Floyd Mayweather ha fatto parzialmente dietrofront pubblicando sui suoi profili social un laconico:

“Non sono razzista e non lo sarò mai. Sto inseguendo la grandezza”.

Una frase che, seppur può sembrare dettata dai piani alti della WBC, riassume a pieno quanto il trash talking forzato può generare questi clamorosi scivoloni.

Non sapremo mai infatti se Haney è un razzista o meno. Non sapremo mai se essere cresciuto in un contesto disagiato abbia contribuito a maturare veramente un sentimento di astio verso “i bianchi”. L’unica cosa certa è che spesso, essere costretti a dover dire sempre qualcosa in più per creare hype intorno ad un match, porta esattamente a questo.

Capita così che un ragazzo di 21 anni per lanciare la sfida al più forte della sua categoria pensi che sia forte o sia “figo” metterla sul colore della pelle. Non è assolutamente una giustificazione, ma Haney in questa storia è allo stesso tempo carnefice, ma anche vittima. Carnefice perché si è macchiato di una frase vergognosa che, probabilmente, lo accompagnerà per tutta la sua carriera. Vittima perché l’ossessivo mondo dell’esposizione mediatica, unita ad una palese mancanza di educazione, lo hanno portato per mano proprio in questo vortice.

Intanto chi sta dietro gongola, sfregandosi le mani in vista dei guadagni che si potrebbero generare nel caso vada in porto il match. Non lo scriveranno mai sui cartelloni pubblicitari, ma per la gente infatti sarà proprio il razzismo il tema. I soldi saranno tanti per tutti, atleti compresi. Ma nonostante questo certe cose non si dimenticano e i pugili, come al solito, sono sempre quelli che ne usciranno sconfitti.

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