Wilder vs Fury 2, la resa dei conti è arrivata

Ci siamo, l’attesa è finita. I titani stanno per scontrarsi e, quello che è stato definito come “Il giorno del giudizio”, è finalmente arrivato.

Nella notte italiana fra sabato 22 e domenica 23 febbraio Deontay Wilder e Tyson Fury si affronteranno per la seconda volta dopo il discusso pari nell’ultimo loro incrocio. Sarà una battaglia attesissima fra due autentici accentratori del ring.

Alle operazioni di peso Tyson Fury ha fermato la bilancia a 123,669 kg. Oltre sette chili in più rispetto al primo match. Anche Deontay Wilder è salito di peso: 104,643, addirittura più di otto chili rispetto all’incontro del’1 dicembre 2018. Per lui si tratta di una prima volta assoluta. Non aveva mai pesato infatti così tanto in carriera. Nonostante questo resta in deficit di diciannove chili rispetto all’avversario.

Valori fisici a parte, ciò che ha contribuito a scaldare gli animi è stato ovviamente il trash talking fra i due che si è scatenato sui social e agli incontri pubblici. Come era facile pronosticare a spuntarla è stato Fury che, secondo noi, si è aggiudicato la contesa fatta di schermaglie verbali con il seguente siparietto:

– Sei il terzo miglior peso massimo al mondo (riferito a Wilder)
– E chi sarebbe il secondo? (la domanda di Wilder pronosticando che il primo fosse appunto Fury)
– Tua madre (la replica laconica di Fury)

Wilder invece è rimasto fedele al suo personaggio ed ha proseguito con l’usuale mantra che richiama al ko.

Più tranquillo il clima alla cerimonia del peso con entrambi i pugili apparsi molto rilassati. Nonostante questo Fury e Wilder sono stati tenuti a distanza e sono stati obbligati ad evitare il tradizionale faccia a faccia dopo le spinte che avevano scatenato disordini al termini della conferenza stampa.

Nessun intervento delle forze dell’ordine dunque questa volta. Anzi, uno c’è stato: quello ai danni del quattro volte campione del mondo Adrien Broner. Le cause non sono ancora certe, visto che Broner è in libertà vigilata, ma TMZ segnala che il pugile, il quale aveva causato un incidente nella periferia di Las Vegas tre mesi fa, al suo arrivo nella capitale del gioco d’azzardo era stato invitato a presentarsi alla polizia. Un invito a questo punto non rispettato e che ha fatto scattare l’arresto.

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