L’artista multimediale italiana Feuei Tola espone alla Casa della Cultura di Milano
Prosegue con successo il percorso dell’artista multimediale italiana Feuei Tola, che dal 22 maggio scorso espone alla Casa della Cultura a Milano. La Casa della Cultura è una location prestigiosa come lo erano le altre sedi delle più recenti mostre di Feuei Tola: il Castello Mediceo di Melegnano (nell’area metropolitana milanese), la Cripta della Cà Granda a Milano, la Parallax Art Fair a Londra, la storica libreria Bocca in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Anche la Casa della Cultura si trova nel centro di Milano: in Via Borgogna 3, adiacente a Piazza San Babila, a due passi dal Duomo. Le opere di Feuei Tola rimarranno alla Casa della Cultura fino a martedì prossimo. L’ingresso è libero.
Feuei, come è nata l’idea di esporre alla Casa della Cultura?
“L’idea è stata del critico d’arte Carmelo Strano, che alla Casa della Cultura ha l’incarico di Curatore Scientifico della Sezione Arti Visive Contemporanee. Mi ha telefonato all’ultimo momento, ma io ho accettato subito il suo invito ad esporre le mie opere alla Casa della Cultura perché è un luogo che gode di grande prestigio a Milano (e non solo). Carmelo Strano, dopo un’attenta analisi, ha scelto le opere da esporre, ha deciso di concentrarsi sulle radiografiche prodotte dal 2023 e a lui devo il meraviglioso titolo della mostra, La realtà nascosta. Alla presentazione è intervenuto insieme al poeta lodigiano Amedeo Anelli: hanno parlato non solo delle mie opere, ma di arte e di cultura in generale. Mi piace che i miei eventi diventino un pretesto per dibattere su temi di attualità e di cultura. Le mie radiografiche finora hanno sempre riscosso il favore di tutti i presenti alle mie mostre e di questo sono molto soddisfatta. Lo sono anche del giudizio degli appassionati d’arte, dei galleristi, dei giornalisti, dei critici d’arte, degli altri artisti che dopo aver visto le mie radiografiche mi hanno fatto domande su di esse. Le domande più comuni erano come mi è venuto in mente di dipingere sulle radiografie invece che su tela, quale era il significato di un’opera in particolare, quali sono i miei progetti futuri. Sono discussioni che mi entusiasmano perché dimostrano che le mie opere suscitano interesse e sono spunto per un dibattito e senza queste cose gli artisti, il mondo dell’arte e della cultura non farebbero dei passi avanti”.
Hai annunciato la tua prossima mostra al Museo Broggi a Melegnano a settembre. Hai in programma una o più iniziative durante l’estate?
“Per il momento no, ma sono sempre aperta a valutare tutte le opportunità che si presentano. Lo dimostra l’esposizione alla Casa della Cultura, che si è concretizzata in pochi giorni”.
A Londra, lo scorso febbraio, hai avuto successo, pensi di esporre ancora all’estero?
“Certamente, mi piacerebbe tornare ad esporre a Londra, ma anche in altre nazioni. Non solo in Europa. Penso a New York dove gli artisti hanno sempre avuto tante occasioni per valorizzare le loro opere, non solo all’interno di gallerie d’arte ma anche in altre location, spazi unici che per le loro caratteristiche mi permettono di pensare ad installazioni inconsuete. Alcuni miei collaboratori hanno molti contatti a New York e quindi la mostra è realizzabile. Come è facile capire, i costi saranno alti (trasporto delle opere, assicurazione delle stesse, biglietti aerei, alloggi e altro) e quindi sarà indispensabile trovare uno sponsor. Nel 2025 un’artista deve saper fare anche questo. L’artista oggi deve fare i conti con tante esigenze, non può pensare solo alla produzione delle sue opere: oggi un artista deve saper fare il suo lavoro e deve anche saper comunicare con il pubblico e la stampa, trovare location interessanti per le sue mostre, parlare con i rappresentanti delle istituzioni e trovare sponsor. Il mondo è in continua evoluzione”.
